domenica 11 dicembre 2016

Step 19- Il Vermiglio nella scala di Do



In questo post, basato sulla narrazione ma che lascia più spazio alla fantasia e alla soggettività, ho pensato di associare questa ricerca alla mia grande passione per la musica che, da qualche anno, mi ha avvicinato al mondo e agli studi legati alla composizione.
Quale modo migliore quindi, per spiegare ad un musicista le caratteristiche di un colore, se non il parlare di musica?
Ecco quindi come le note possono diventare metafora del colore o viceversa.


Forse non tutti sanno che il suono prodotto da un corpo in vibrazione non è puro; quello che noi sentiamo, infatti, è l’insieme del suono fondamentale con l’aggiunta di piccoli contributi più acuti e meno intensi che vanno ad arricchirlo, tali contributi sono detti armonici.



Chet Baker

Possiamo facilmente verificare questo fatto ad esempio osservando un trombettista; molti immagino che si saranno chiesti: “come fa a suonare con soli tre tasti?” e magari gli stessi, data l’apparente semplicità dello strumento, avranno pensato di poter diventare musicisti senza troppi sforzi restando delusi già alla prima lezione.


Un trombettista infatti, combinando in modo opportuno i “tasti”, genera diversi suoni fondamentali e, regolando il flusso d’aria e l’impostazione del labbro, riesce ad estrarne gli armonici superiori.

Possiamo quindi, con un po’ di fantasia pensare ad atomi di Hg e S come ad armonici del fondamentale solfuro di mercurio ovvero del cinabro, il minerale da cui si ricava il vermiglio (Step 14) o, più in generale, associarli ai colori primari che sommati ci restituiscono tutti gli altri.
Questi suoni sono quindi la base del nostro sistema musicale, detto sistema tonale proprio perché la musica è organizzata attorno ad un suono centrale detto tonica, come una palette contenente le varie sfumature di un colore.
Dalla tonica partono infatti le sequenze di suoni tanto odiate quanto studiate dai musicisti, le famose scale, attraverso le quali è possibile stabilire le relazioni esistenti tra le varie note che le compongono.
Ecco quindi un’altra analogia con il mondo dei colori. Come già detto nello Step 03 anche questi ultimi, per poter essere confrontati o misurati, sono stati classificati in vari modi e organizzati in scale che, proprio come accade in musica, vengono impiegate in base alle loro caratteristiche e all’ambito di utilizzo.

Scala di Do maggiore
Gradi della Scala

Grazie a questa classificazione è inoltre possibile determinare le caratteristiche di questi colori, che possono esistere in diverse sfumature pur mantenendo lo stesso nome accompagnato magari da un aggettivo. Lo stesso avviene nelle scale musicali dove, il cosiddetto modo (maggiore o minore), è determinato dalla terza nota della scala che prende il nome di “caratteristica” (nel caso della scala di Do maggiore la caratteristica è il Mi, che diventa Mi bemolle in Do minore).

Addentrandoci un po’ di più nel campo dell’armonia e in particolare in quella dissonante, scopriamo che questa disciplina, il cui obiettivo è lo studio della concatenazione dei vari accordi che compongono un brano, si divide in “armonia dissonante naturale” e “armonia dissonante artificiale”. 
Motivo di questa suddivisione è il fatto che esistono accordi formati dai suoni armonici della nota fondamentale (materia della armonia dissonante naturale) ma anche altri, formati da suoni che non fanno parte della serie degli armonici naturali (e quindi materia dell’armonia dissonante artificiale). Come abbiamo visto nello Step 01 anche il Vermiglio presenta due nomi, all’apparenza sinonimi, proprio per distinguere il modo in cui è stato prodotto il pigmento. 
Viene infatti utilizzato il termine Cinabro quando ricavato dall’omonimo minerale e quindi per via naturale, oppure il termine Vermiglione quando ottenuto artificialmente.
Visto che si è parlato di sfumature e di armonia, come ultimo confronto, credo che calzi a pennello il concetto delle note a moto obbligato.


In armonia si parla di moto obbligato quando una o più note sono costrette a risolvere secondo le convenzioni dell’armonia classica.
Moto obbligato del Si e del Fa
Queste note si trovano spesso nell’accordo costruito sul 5° grado della scala che nel nostro caso (scala di Do) è la nota Sol; questo accordo, che prende il nome di “accordo di dominante”, è di fondamentale importanza perché permette, a chi sta suonando e soprattutto improvvisando, di capire la tonalità in cui si trova e fare quindi le dovute osservazioni.
Tornando alle note con moto obbligato, la prima che troviamo nell’accordo di dominante è il Si. Nella nostra scala di riferimento, il Si è molto particolare perché ne occupa il 7° grado ed è quindi così vicina alla tonica (8° grado) che deve per forza risolvere su di lei salendo a Do nell’accordo successivo.
Lo stesso accade arricchendo l’accordo di dominante con il Fa (7° grado di Sol), generando così il famoso accordo di “settima di dominante”, ancora più riconoscibile e indicativo. In questo caso è il Fa ad avere moto obbligato e risolvere su quella che abbiamo chiamato “caratteristica”, cioè il Mi, determinando il modo.
Risoluzione dell'accordo di settima di dominante, in verde risoluzione del Si e in rosso del Fa

Ecco quindi che delle note, con una “identità” propria e ben diverse da altre appartenenti alla stessa scala, vengono ricondotte ad un’unica fondamentale, con convenzioni dettate dall’uso comune che ne hanno fatto i grandi Maestri.
Tutto questo spesso accade anche con i colori.
Non è difficile infatti che, per rapidità di comunicazione o per approssimazione, il colore di un oggetto venga indicato con un altro più semplice senza troppe distinzioni (come ho dovuto fare in parte io stesso, e solo per necessità, nello Step 08).
Vasilij Kandinskij
Impressione 3 (Concerto) (1911)

In questo caso il vermiglio, pur essendo un colore ben definito, rientra comunque nelle sfumature del colore rosso con il quale è spesso confuso e indicato.
Come già detto nello Step 05 un famoso artista per cui la musica fu un elemento imprescindibile è Vasilij Kandinskij a cui appartiene la seguente citazione:

“In generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima il pianoforte dalle molte corde. L'artista è una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l'anima umana....”


Vasilij Kandinskij
Scenografie per l’esecuzione dei "Quadri di un’esposizione"di Musorgskij al Friedrich Theater di Dessau (1928)




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