giovedì 20 ottobre 2016

Step 01- Definizione


Vermiglio

Vermiglio della quercia
Il rosso vermiglio (dal latino vermicŭlus, diminutivo di vermis, ovvero verme, perché simile al colore estratto dall'insetto omottero detto Kermes vermilio), è una tonalità di rosso molto vivo, colore intermedio fra l'arancione ed il rosso porpora; è anche detto vermiglione o cinabro.


Utilizzo

È uno dei colori più usati insieme al bianco, al nero ed ai colori primari; è infatti essenziale per produrre il color carnicino della pelle sui quadri.
Vasi in lacca intagliata, Cina
Sull'utilizzo del rosso cinabro, come pigmento pittorico, si hanno notizie fin dal 1500 a.C., in Cina. Nel mondo romano venne chiamato impropriamente anche “minium”, perché confuso con un altro rosso che veniva ricavato da una resina vegetale.
È molto utilizzato anche oggi, anche se la presenza sul mercato dei rossi di cadmio ne renderebbe superfluo l'utilizzo. 
Spesso risulta non puro, con importanti quantità di carica inerte e, normalmente, ha una granulometria inferiore rispetto a quella tipica del passato, in quanto lavorato con procedimenti meccanici, cosa questa diffusa per molti altri pigmenti terrosi e minerali in genere.
Il pigmento, di un bellissimo tono rosso non molto scuro, può essere unito ad ogni tipo di legante ed essere utilizzato praticamente con tutte le tecniche pittoriche, anche se non è particolarmente consigliabile utilizzarlo a fresco, perché la combinazione con la calce ne favorisce l'annerimento.

Scena della catechesi, Affresco romano
Villa dei misteri, Pompei
Caratteristiche

Le tonalità sono molto varie: si parte da un rosso aranciato (generalmente chiamato cinabro olandese) ad un rosso lacca (l'autentico vermiglione cinese, ormai praticamente introvabile) ad un rosso profondissimo e quasi violaceo, che ha parecchia attinenza di tono con il rosso di cadmio porpora. Possiede un buonissimo potere colorante ed un eccezionale potere coprente. 
La resistenza alla luce è molto buona, com'è stato dimostrato ampiamente dai maestri che se ne sono serviti in passato, ma a patto di saperlo utilizzare con cognizione di causa.  


Cinabro o Vermiglione?
Il cinabro è un minerale contenente il pigmento rosso HgS (solfuro di mercurio), che prende il suo nome quando ricavato dal minerale stesso o assume quello di vermiglione quando ottenuto artificialmente.
I due tipi di colore risultano infatti indistinguibili a livello chimico-fisico, solo in certi casi si riesce a riconoscere il cinabro naturale a causa delle impurezze non del tutto estratte dal materiale originale (residui incolori).
Cinabro
 Il cinabro naturale (praticamente pronto all'uso) viene estratto dalle miniere situate in particolar modo in Germania, Italia (monte Amiata, Venezia Giulia e Cadore), Spagna (Almadén), Giappone, Messico e Liberia. Si presenta sotto due forme fondamentali: pietra da sminuzzare e pestare o polvere molto grossolana, che dovrà subire anch'essa una polverizzazione il più fine possibile. In entrambi i casi, dopo un'accurata polverizzazione, bisognerà procedere a vari lavaggi, i quali renderanno la polvere sempre più pura e di tono intenso.
Una facile verifica che possa confermare la buona qualità del rosso cinabro si può condurre mettendo un po' di pigmento su un ferro rovente. In poco tempo ci sarà un annerimento ma se, raffreddandosi, il tono tornerà ad essere quello originario, avremo la prova della sua purezza.
Attualmente, essendo il solfuro di mercurio tossico, per produrre il colore vengono impiegati altri composti.



Fonti:



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